Gli additivi alimentari sono sostanze chimiche aggiunte durante il processo di produzione industriale del cibo; la loro funzione è varia, colorante, conservante, antiossidante ed emulsionante. I coloranti vengono utilizzati per migliorare l’aspetto del cibo prodotto; i conservanti consentono di rallentare o bloccare i processi putrefattivi degli alimenti determinati dai batteri, mentre gli antiossidanti impediscono l’irrancidimento dei grassi e il cambiamento di colore di frutta e verdura. Gli emulsionanti servono a dare stabilità alle miscele di acqua e grassi; la lecitina dell’uovo viene utilizzata per stabilizzare la maionese.
Ma qual è la definizione di additivo? Eccola:
“Decreto Ministeriale del 31 marzo 1965 sulla “Disciplina degli additivi chimici consentiti nella preparazione e per la conservazione delle sostanze alimentari”, articolo 3
“Sono considerati additivi chimici quelle sostanze, prive di potere nutritivo o impiegate a scopo non nutritivo, che si aggiungono in qualsiasi fase di lavorazione alla massa o alla superficie degli alimenti per conservare nel tempo le caratteristiche chimiche, fisiche o fisico-chimiche, per evitare l’alterazione spontanea o per impartire ad essi, oppure per esaltarne favorevolmente, particolari caratteristiche di aspetto, di sapore, di odore o di consistenza”.
Facciamo un po’ di chiarezza: gli additivi consentiti sono segnalati sull’etichetta del prodotto da una E (che signififica Europa) seguita da un numero: tanto per capirci,
• 3 E100-E199 (coloranti)
• 4 E200-E299 (conservanti)
• 5 E300-E399 (antiossidanti e correttori di acidità)
• 6 E400-E499 (addensanti, stabilizzanti e emulsionanti)
• 7 E500-E599 (correttori di acidità e antiagglomeranti)
• 8 E600-E699 (esaltatori di sapidità)
• 9 E900-E999 (vari)
Una cosa importante da sapere è
che nell’etichetta l’elencazione dei costituenti non è a caso, si parte dal primo che è in quantità maggiore per arrivare all’ultimo della lista che è in quantità minore.
Molte di queste sostanze sono totalmente innocue mentre per altre c’è da discutere (sperando che mentre gli esperti discutono non si abbiano troppi problemi….) come per l’E127 alias Eritrosina; è un colorante, a base di iodio, utilizzato nella preparazione di frutta sciroppata, caramelle ed altro, con un bel colore rosso; sembra che l’eritrosina E127 sia implicata nello sviluppo di casi di ipertiroidismo o peggio di adenocarcinomi tiroidei. Fatto sta che in alcuni paesi è stata vietata mentre è ancora consentita nell’Unione Europea.


Alcuni additivi sono stati considerati pericolosi e vietati come E 103 E 105 E106 E 111 ed altri.
Dove troviamo gli additivi? I nitriti ed i nitrati nelle carni conservate e negli insaccati; i solfiti e l’anidride solforosa li troviamo principalmente nel vino, nelle conserve, nei succhi di frutta, nelle marmellate ma anche nei cosmetici per evitare lo sviluppo batterico; gli antiossidanti si ritrovano nei succhi di frutta e nelle patatine, mentre i coloranti la fanno da padrone nei prodotti di pasticceria, nei gelati, caramelle e gomme da masticare. Un discorso a parte merita il glutammato m
onosodico usato come esaltatore di sapidità; qualche tempo fa addirittura siamo stati sottoposti allo schifo di una pubblicità nella quale un “presunto chef “ consigliava di aggiungere
ovunque il glutammato monosodico per rendere più appetibili i cibi cucinati… l’E 621, questa la sigla del glutammato monosodico si ritrova in tutti i cibi preconfezionati, nei dadi, nelle paste preconfezionate come tortellini ed altro.
Passiamo ai problemi legati all’assunzione di queste sostanze:
• I COLORANTI: è da molto tempo che i coloranti alimentari vengono associati a disturbi neurologici soprattutto nei bambini; già nel 1975 sono stati avanzati dei sospetti circa la comparsa di disturbi dell’attenzione e riduzione del Quoziente Intellettivo nei bambini a contatto con i coloranti alimentari. C’è stata una vexata quaestio lunga tanti anni su chi affermava una cosa e chi la negava; resta il fatto che nel 2011 abbiamo avuto questa pronuncia delle autorità inglesi: il colorante può avere un effetto negativo sull’attività e l’attenzione nei bambini “( Food Standards Agency 2011 ). Da questa affermazione deriva l’obbligo di riportare in etichetta:”può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”. I coloranti incriminati sono: E102-E104-E110-E120-E122-E123-E124-E127-E129-E131-E132-E133-E150c-E150d-E151-E153-E171.
• GLI EMULSIONANTI: stiamo parlando della carbossimetilcellulosa e del polisorbato-80.

carbossimetilcellulosa

polisorbato-80
Tali emulsionanti sono molto comuni nei gelati, nelle creme, nei dolci in genere di produzione industriale. Uno studio recente pubblicato su Nature nel 2015, indica in questi emulsionanti la causa del fenomeno della traslocazione batterica;
i batteri intestinali, il famoso Microbiota, che normalmente non attraversa lo spesso strato di muco presente sulle pareti intestinali, “trasloca” verso l’interno della parete intestinale, generando uno stato infiammatorio cronico ed una condizione di sindrome metabolica. La sindrome metabolica, purtroppo, può essere l’anticamera del Diabete Mellito tipo 2; oltretutto in questa condizione aumenta anche la fame… chissà tutto ciò per chi è un vantaggio…
• I CONSERVANTI: il benzoato di sodio si utilizza per inibire la crescita batterica nei cibi conservati ed è stato associato alla comparsa e all’aggravento di malattie neurologiche pediatriche come l’ADHD. Anche i nitriti ed i nitrati vengono aggiunti dall’industria alimentare a svariate categorie di cibi: il bel colore rosso di un insaccato appena aperto è espressione di assenza di ossidazione legata all’ossigeno atmosferico, effetto legato ai nitriti.
Solo che i nitriti in ambiente molto acido, come quello dello stomaco, in presenza di aminoacidi, possono dar luogo alle nitrosammine, prodotti notoriamente cancerogeni.
• ESALTATORI DI SAPIDITA’: ritorno a parlare del Glutammato monosodico E621 usato per aumentare la sapidità degli alimenti ed aumentare l’appetito del consumatore. Deriva da un aminoacido, l’Acido Glutammico, che ha la funzione estremamente importante di neurotrasmettitore. Un eccesso di acido glutammico o del suo sale, il glutammato di sodio, porta a sofferenza i neuroni divenendo estremamente eccitatorio. Tale eccito tossicità del glutammato è associata a danni neurologici definitivi. Sembra che l’eccesso di E621 sia associato alla deposizione nel cervello di beta amiloide, una sostanza rilevata nell’Alzheimer. I topi trattati con glutammato di sodio vanno incontro a danni pancreatici e a sindrome metabolica ed obesità.
Ma quanti sono gli additivi e chi li controlla? e qui casca l’asino; come al solito il punto debole della produzione industriale del cibo risiede nei controlli. Purtroppo per lungo periodo le autorità statali hanno demandato ai produttori l’onere della dimostrazione dell’innocuità della sostanza immessa in commercio…
A Napoli si dice:”acquaiuolo, l’acqua è fresca?? Manc’ a neve”.
Come dire che la cosa più stupida da fare è chiedere al commerciante della bontà della sua acqua; è ovviamente più fresca della neve….
Oggi, fortunatamente o non, esistono degli organi di vigilanza europea che decidono dell’innocuità o meno delle sostanze che arrivano nel piatto. Purtoppo la valutazione è prevalentemente di tipo tossicologico e molto poco di impatto epigenetico. E non dobbiamo dimenticare l’immane potere economico esercitato dai produttori, capace anche di modificare i risultati di studi scientifici.
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