E’ innegabile che la pubblicità televisiva ci inondi di immagini più o meno gratificanti relative ai benefici, presunti o veri, di svariati miliardi di batteri presenti nello yogurt di questa o quella marca famosa, sponsorizzata o meno da una superdotata…
Ma cosa sono questi yogurt? Sono degli alimenti nei quali si sono sviluppati dei batteri che possono essere utili al nostro organismo e particolarmente al nostro intestino.
Purtroppo la pubblicità tende a semplificare il tutto e ad instupidirci: non ho mai ascoltato un messaggio pubblicitario, relativo a yogurt e similari, che spiegasse realmente come stanno le cose; sembra che l’assunzione di 10 miliardi di batteri possa modificare le sorti del nostro intestino; se solo riflettessimo sul banale fatto che i batteri intestinali, in numero assoluto, sono molti di più di tutte le cellule del nostro corpo messe insieme, ci renderemmo conto della pochezza di 10 miliardi di batteri; fossero euro sarebbe veramente un miglioramento del P.I.L. nazionale…
Lo yogurt contiene dei batteri che vengono definiti PROBIOTICI; i probiotici hanno però necessità di essere alimentati dai prebiotici per crescere e mantenersi vivi. I PREBIOTICI derivano prevalentemente dalle fibre vegetali, come quelle contenute negli asparagi, nella frutta secca come le noci, nell’avena, nell’aglio. In questi PREBIOTICI è presente uno zucchero per noi indigeribile, l’INULINA, che è invece l’alimento prelibato per i “batteri buoni” che colonizzano il nostro intestino. Ma quali sono gli alimenti più ricchi di fibre? La famosa mela, tanto antipatica ai medici, il kiwi, le cipolle (provate ad immergervi nel mondo della cipolla italica e rimarrete stupiti dall’enormità delle varietà, espressione dell’eccezionale biodiversità del territorio italiano), il bulgur, costituito da frammenti di chicchi di frumento e grano duro germogliato; i piselli, molto presenti sulla nostra tavola, sono una importante fonte di fibre; consiglio di mangiarli freschi e non trattati dall’industria che li arricchisce di zucchero e conservanti.
Ma parliamo dei PROBIOTICI: chiariamo prima di tutto la definizione di FERMENTI LATTICI: lattico si riferisce alla produzione di acido lattico, il principale prodotto di degradazione del lattosio presente nel latte; tale azione rende ovviamente più digeribile il latte. I FERMENTI LATTICI altro non sono che i probiotici, ovverossia tutta una serie di batteri, cosiddetti buoni o “eubiotici” che aiutano l’intestino a star bene. E che l’intestino stia bene non è cosa da poco. Ormai da alcuni anni l’intestino viene definito il “secondo cervello” per cui la buona salute del’intestino condiziona positivamente il cervello e l’umore del proprietario del cervello.
I probiotici di maggiore utilizzo sono i bifidobacterium ed i lactobacilli che troviamo nello yogurt, nel kefir, nei formaggi fermentati ma anche nella pasta madre; la loro azione è molto utile nell’espletare una azione di protezione nei confronti di patologie intestinali, nel migliorare lo stato del sistema immunitario, nel migliorare la risposta contro l’ipercolesterolemia. C’è uno studio in letteratura che illustra i benefici, nell’eradicazione di Helicobacter Pylori, della terapia di associazione di probiotici e terapia convenzionale. La terapia di associazione eradica l’Helicobacter Pylori nel 79.5 % contro il 67% della terapia classica. Uno studio effettuato su ratti spontaneamente ipertesi, ha dimostrato come la cattiva regolazione dei parametri pressori veniva migliorata da una somministrazione continua, a basse dosi per 60 giorni, di Kefir da latte . Il Kefir da latte è una matrice in cui simbioticamnte vivono batteri e lieviti. A questo proposito mi sembra utile riportare i risultati di un lavoro scientifico dell’Università della Louisiana che indica una riduzione di specie probiotiche favorevoli al nostro organismo nel kefir di produzione industriale… meglio se lo produciamo noi !!!
E come???
50 grammi di granuli di Kefir in ½ litro di latte fresco;
si deve utilizzare un barattolo con il tappo a chiusura ermetica: si uniscono granuli e latte, si chiude il recipiente e lo si conserva a temperatura ambiente per 2 giorni; in estate si conserva in frigorifero; in questo periodo il latte caglierà: è bene mescolare ogni tanto il latte cagliato per evitare una eccessiva acidificazione; facciamo in modo di ottenere una cagliata abbastanza liquida; si procede poi alla filtrazione; una volta fatto questo si conserva in frigorifero per una settimana.
Il Kefir mi sembra molto interessante ed infatti lo consiglio.
Per quanto riguarda lo yogurt credo che sia una buona cosa il farselo da sé, che consente di scegliere in maniera precisa il ceppo batterico da utilizzare. Bisogna solo trovare una farmacia dove acquistare i fermenti.
Ma praticamente quali batteri utilizzare in terapia?
I batteri più studiati in assoluto sono il genere LACTOBACILLUS della specie rhamnosus e acidophilus; il 20 % degli studi coinvolge il Bifidobacterium.
In sintesi possiamo affermare che in caso di disbiosi intestinale fermentativa sono utili i LACTOBACILLI, in caso di disbiosi putrefattiva sono utili i BIFIDOBATTERI.